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martedì 25 maggio 2010

NOVIVISEZIONE BEAGLES-PROTESTA DAVANTI A GREEN HILL












MONTICHIARI-DI CHIARA-22-5-2010
DUEMILA A PROTESTARE DAVANTI A GREEN HILL
La protesta contro la vivisezione dei Beagles punta anche sulla Nestlè di Castiglione

Allego due foto jpg: uno striscione ed i manifestanti davanti alla Green Hill

Stavolta il corteo di protesta contro la vivisezione ha puntato direttamente sull’obiettivo, la Green Hill di Montichiari che ospita 2500 cagnolini Beagle destinati alla vivisezione. Mentre lo scorso 24 aprile il corteo aveva avanzato le sue proteste con un presidio davanti al Municipio monteclarense, ieri gli animalisti si sono autoconvocati sulla collina di San Zeno, nei pressi della zona artigianale dell’Arzaga dove, in una zona verde e tranquilla, sorgono le strutture dell’azienda americana che contengono le gabbie per i cagnolini. Nel sito del Comitato Nazionale contro la vivisezione degli animali (non solo cani Beagle quindi, ma anche altri esseri viventi del regno animale) viene descritto come “ da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire.”. Cani che venivano trasportati anche dai cargo che decollavano dall’aeroporto Gabriele d’Annunzio di Montichiari e per tale motivo ieri doveva esserci anche un presidio davanti all’aeroporto bresciano. Un presidio che è stato annullato poiché “la stessa azienda aeroportuale ha emesso un comunicato stampa in cui ribadisce l’impegno a cessare il trasporto di animali sia dallo scalo bresciano che da quello veronese” hanno annunciato ieri con l’altoparlante i leader del Comitato Antivivisezione. I numerosi aderenti al presidio monteclarense, oltre duemila, si sono quindi diretti alle 14 sulla collina di San Zeno e, davanti all’ingresso della Green Hill, piantonata dalle forze di polizia e carabinieri, il presidio ha preso vita con numerosi cartelli e striscioni di protesta e con slogan contro la dirigenza ed i lavoratori della Green Hill ma anche contro “i laboratori universitari, aziende farmaceutiche rinomate e centri di sperimentazione come il famigerato Huntingdon Life Sciences in Inghilterra, il più grande laboratorio di tortura animale in Europa.” Ieri è stata anche annunciata, con caloroso applauso dei manifestanti, la definitiva chiusura dell’altro allevamento italiano di cani beagle da laboratorio, la Stefano Morini di San Polo d’Enza (Reggio Emilia). Il Commento del Comitato è stato che “ è probabile che Green Hill abbia avuto una maggiore richiesta, ampliandosi e diventando uno dei principali allevamenti di cani del mercato europeo della ricerca su animali.” La battaglia continuerà ancora ed i manifestanti sono stati convocati a Milano in giugno e ieri anche davanti alla Nestle’ Purina Petcare Italia, che dal suo stabilmento nazionale di Castiglione dello Stiviere fornisce il cibo all’allevamento Green Hill.

Francesco Di Chiara