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lunedì 21 giugno 2010

COMITATO ANTIRAZZISTA CONTRO IL SINDACO E LA POLIZIA URBANA


MONTICHIARI-DI CHIARA-10/6/10
“I VIGILI MI HANNO MALMENATO E MESSA IN PRIGIONE”
DONNA SENEGALESE RICORRE ALLE CURE DEL PRONTO SOCCORSO.
MA UN VIGILE SAREBBE STATO MORSICATO DA LEI.

Nuovo e grave caso di cattivi rapporti tra le autorità monteclarensi ed una cittadina extracomunitaria. Emilia, quarantenne senegalese sposata e madre di un figlio, ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, martedi scorso a causa dei maltrattamenti che lei denuncia con forza di aver ricevuto dalla polizia urbana di Montichiari. Fatto sta che ieri (giovedi 10 giugno) alle 18 si è presentata con il braccio ingessato per protestare davanti al Municipio, circondata da qualche decina di extracomunitari che protestavano a loro volta per un modo di agire, secondo loro, da parte delle autorità monte clarensi,“vergognoso ed illegale”. Il fattaccio sarebbe avvenuto nel percorso tra il Municipio e la sede della Polizia Urbana, dove Emilia è stata rinchiusa in cella per due volte, per un totale di sette ore, prima e dopo le cure al Pronto Soccorso. Perché due vigili hanno prelevato dal Municipio la signora Emilia trascinandola prima nella loro auto e poi in prigione? Perché avevano notato la donna molto agitata in Municipio, dopo il rifiuto del sindaco Elena Zanola di incontrarla e quindi la volevano portare nella sede dei vigili per accertamenti sulla sua identità. “Avevo detto chiaramente a quella signora che certi problemi di residenza non vanno discussi con me ma con gli incaricati dell’ufficio anagrafe” ha risposto il sindaco “così come recita l’avviso che ho fatto appendere fuori dal mio ufficio.” Emilia deve aver insistito ed i vigili forse volevano accompagnarla fuori dal palazzo comunale ma poi l’agitazione e le strattonate devono aver complicato la situazione. “Mi risulta che quella donna abbia anche morso un vigile” sostiene il sindaco “quindi scatterà la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale”. Non siamo riusciti a sentire la versione di Andrea Agnini, capo dei vigili monte clarensi, ma la pubblicheremo prossimamente anche perché questo fattaccio non resterà senza strascichi,. “Mi hanno picchiato e trattato come una bestia. I medici mi hanno dato tre settimane di stop dal lavoro per le distorsioni al braccio” denuncia Emilia “non sono una delinquente, voglio essere trattata come un essere umano”. Stanno scattando denuncie da una parte e dall’altra. Ritorna alla ribalta dunque un grave problema di rapporti tra l’amministrazione comunale di Montichiari e gli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno. A metà aprile un Comitato Antirazzista costituito ad hoc si riunì davanti al Municipio,presente lo scrittore Aldo Busi, per protestare contro le difficoltà che, secondo loro, gli immigrati incontrano con il sindaco quando chiedono documenti per sé o per i loro congiunti. Nel contempo inneggiarono alla vittoria poiché il Tribunale di Brescia aveva condannato il sindaco di Montichiari a dare la residenza ad un marocchino, cui era stata rifiutata. Poi nella giornata del 1° maggio nuovamente il Comitato Antirazzista guidò il corteo che inneggiava alla parità di diritti umani tra residenti monte clarensi e stranieri. Tra di loro, che prese anche la parola al megafono, si trovava in prima fila proprio Emilia, la donna senegalese vittima delle percosse, che denunciò pubblicamente di aver ricevuto dal sindaco l’epiteto di “macaco”, dopo che aveva esposto in Municipio i propri problemi. Una madre di famiglia che lavora presso la Casa Albergo per anziani, che ha regolare permesso di soggiorno, e che si era rivolta al sindaco per risolvere la posizione anomala di un suo familiare.

Francesco Di Chiara

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